lunedì 13 luglio 2015

Una breve riflessione

Carissimi, con gioia avvertiamo l’avvicinarsi dell’annuale ricorrenza di S. Fermo, punto fermo del cammino della nostra Comunità civile e religiosa. E’ il momento più significativo nel quale le due realtà, civile e religiosa, si riconoscono e si accomunano nel riconoscere un evento che ci identifica. Lo so che non è necessario richiamare questi aspetti, tanto sono radicati profondamente in tanti di noi, ma occorre continuamente parlarne e richiamarne la validità, soprattutto verso le nuove generazioni e nei confronti degli ultimi arrivati. Se non se ne parla c’è il rischio che ci si dimentichi e che queste ricorrenze cadano nell’oblio.
In effetti è quello che è avvenuto per noi. Parchè s. Fermo è così radicato nell’animo di quanti hanno una certa età? Perché ne hanno sentito parlare da piccoli. E questa esigenza di sentirne parlare, vale anche per la nostra fede. Credo che questo è ciò che manca alle giovani generazioni. Non sentono più parlare quotidianamente delle cose essenziali. Lasciamo parlare troppo la televisione che non ci trasmette se non le cose che capitano al momento. Per questo tutto passa e si cancella. Col rischio che non rimane più memoria di nulla.
Permettetemi al riguardo una confidenza personale. Quanto la mia fede deve alla mia cara zia Clementina, che ogni mattino e sera mi faceva recitare le preghiere, che ogni mattina, lei era la prima ad alzarsi, era sollecita a chiamarmi quando mi toccava il turno di chierichetto. Quello che si è radicato in noi quotidianamente da piccoli, non si dimentica tanto facilmente.

 Per questo, ripeto, torniamo a parlare in famiglia della devozione di S. Fermo.

Le iniziative che gli amici di S. Fermo ogni anno ci propongono, servono, ma non bastano se manca questo riferimento insistito.
Questo anno si caratterizza per due eventi particolari. Il primo è l’Expo. Quando leggerete questo piccolo scritto, Milano sarà già uno dei riferimenti per l’attenzione del mondo. Mi auguro che il tema di questo evento serva a problematicizzare il bisogno di cibo che tante persone hanno quotidianamente.
L’altro evento inizierà l’8 Dicembre. Parlo dell’anno santo della Misericordia. Un’intuizione felice di Papa Francesco, tesa a permettere a tutti l’esperienza del perdono di Dio. Non lasciamoci perdere questa opportunità perché lasciandoci investire dalla misericordia di Dio, impariamo ad esercitarla tra di noi, soprattutto in famiglia tra coniugi e tra genitori e figli.

Questo duplice motivo lo affidiamo all’intercessione di S. Fermo.

Don Renato Aldeghi